Parlare di filosofia buddhista oggi significa in primo luogo porsi alcune domande: questa tradizione millenaria, che è frutto di una spiritualità antica, di intuizioni, pratiche, elementi culturali di varia provenienza, può parlare all’uomo moderno? E dunque, quali sono i punti di incontro la cultura e il pensiero occidentale e questa tradizione, che si è originata in India 2500 anni fa? Le domande esistenziali e filosofiche del Buddha sono le stesse che ci poniamo oggi? Le categorie del pensiero di allora possono essere comprese oggi?
Sulla religione e la filosofia buddhista, inoltre, sono stati proiettati interpretazioni e luoghi comuni dovuti a incomprensioni o traduzioni approssimative. Il primo di questi è quello che descrive il Buddhismo solo come una lontana cultura orientale, appartenente a un contesto e a una storia separata dalla nostra che ha invece radici greche e giudaico cristiane. In realtà, non solo Oriente e Occidente sono sempre stati due mondi in profonda comunicazione, ma molto di ciò che il Buddhismo è oggi lo deve proprio all’incontro con la cultura ellenistica e l’Occidente.
E dunque, di cosa parliamo quando ci riferiamo a questa parola “Buddhismo”? Non sarebbe forse più indicato parlare di “Buddhismi”? E a questo punto: dove e come può svilupparsi un Buddhismo moderno, non solo occidentale? Quali sono le conseguenze sull’incontro tra una tradizione profondamente spirituale e la mente secolarizzata della nostra società? Quali sono le chiavi linguistiche e concettuali che permettono al Buddhismo di entrare in dialogo e scambio fecondo con la filosofia, la psicologia, l’arte e la cultura della modernità? Questo corso su filosofia e Buddhismo cercherà di offrire alcuni elementi di ragionamento e di confronto per iniziare a rispondere ad alcuni di questi quesiti.